Maurizio Spezzano

Dalla parte del torto in mancanza di un altro posto in cui mettersi

Caos e confusione

Ci risiamo, comune allo sbando!!! Non si capisce più nulla. Avrei potuto scrivere “Siete su scherzi a parte”, ma la partita è troppo importante. Le bollette sono diventate il tormentone dei cittadini: prima le scadenze delle rate, otto in pochi mesi; poi, l’invio con calcoli errati; ora, il sindaco che emette un comunicato in cui “annulla” le bollette, senza nessun supporto da parte degli uffici che hanno questa responsabilità. Al sindaco sfugge un piccolo particolare: lui ha competenze politiche non amministrative. L’unico che può sospendere, non annullare, è il responsabile del procedimento, cioè il dirigente che formalizza la decisione con un atto proprio.

Invece nel nostro paese un sindaco abituato a fare il bello e il cattivo tempo si arroga diritti che non ha. Quando avrebbe dovuto farlo non lo ha fatto, ora che non può farlo, emette un comunicato che genera ulteriore confusione e sconforto tra i cittadini, creando il caos.

Sono giorni che i consiglieri di opposizione fanno il diavolo a quattro per queste bollette. Io e Nello ci siamo recati presso gli uffici per capire cosa stava succedendo e metterli sull’avviso che le bollette, molte bollette, erano errate. Abbiamo messo in risalto che prima di inviarle avrebbero dovuto verificare la congruità del totale: bisognava verificare che le metrature fossero state corrette, che le somme fossero in linea con la metratura. Invece no. Dopo quasi due anni siamo nel panico, e non si vede via di uscita. La vicenda, naturalmente non termina qua, anche perché ci sono ancora circa 500 posizioni totalmente errate e non inviate. Questo “scherzo”, non di poco conto, manda definitivamente all’aria i conti del comune perché per il secondo anno non potrà onorare gli impegni contrattuali con Lazio Ambiente e gli altri fornitori. Molti cittadini virtuosi,  hanno già pagato perché i conteggi erano esatti, mentre altri non sanno come muoversi. Questo sta generando ulteriore confusione perché non si sa bene come bisogna comportarsi. Si sarebbe potuto evitare tutto questo caos verificando prima dell’invio la correttezza dei dati e delle somme. Il comunicato genera ulteriore confusione, forse loro non se ne sono accorti, ma i cittadini sì

Ora, chiedo per l’ennesima volta e lo faccio urlando, DI CHI E’ LA COLPA DI TUTTO QUESTO? Di chi è la responsabilità? Perché si continua a tollerare questa confusione di ruoli e di servizio? Ripeto, siamo in pieno caos ed è difficile vedere la luce se non si fa finalmente tabula rasa di questa mediocrità

L’eredità di chi andrà ad amministrare sarà veramente gravosa. Al di là delle bollette, c’è il bilancio da gestire, ci sono i conti da far quadrare, c’è da onorare impegni e spese, c’è da fare chiarezza nei comportamenti, c’è la certezza che qualcosa deve cambiare, ma cambiare sul serio. Basta palliativi, basta compromessi. Se c’è da recidere rami lo si faccia, qui è in gioco l’onore di tutti i cittadini, di una parte e dell’altra. Siamo diventati lo zimbello del circondario, ci ridono dietro per l’incapacità di questi amministratori che sono nel pallone più totale.

Sapete cosa trovo gravissimo? Il fatto che non abbiano mai voluto ascoltare la voce dell’opposizione che ha mostrato senso delle istituzioni e capacità di elaborazione. Quello che è successo negli ultimi anni, con noi non sarebbe mai avvenuto. Sapete perché? Perché c’è una distanza abissale tra il loro modo di amministrare e il nostro: NOI STAIMO CON I CITTADINI, LORO CONTRO.

Ecco, questo è un altro ottimo motivo per cambiare. L’undici giugno c’è la grande possibilità. Noi abbiamo messo in campo una vera formazione qualificata, generosa e preparata per fare fronte ad ogni problematica. Abbiate fiducia in noi, aiutateci a governare questo paese e simili scempiaggini non avverranno più. Promesso.

Maurizio Spezzano

Game over

Game over. E’ finita la consiliatura. Ieri ultimo atto del consiglio comunale uscito dalle elezioni del 2012. Un solo punto all’ordine del giorno: Apposizione vincoli espropriativi all’area destinata alla realizzazione del nuovo campo sportivo. Accolte gran parte delle nostre osservazioni che testimoniano ancora una volta la nostra capacità amministrativa. Quindi non opposizione distruttiva, come più di qualcuno che non conosce la macchina comunale ha sostenuto, ma puntualizzazioni migliorative a un progetto utile all’intera comunità. Naturalmente è solo il primo passo, l’iter è ancora lunghissimo e i passaggi saranno ancora molti. Sarà compito dell’amministrazione entrante predisporre atti e migliorie necessarie a fare la cosa giusta. Io mi auguro che venga fatto ascoltando tutti i soggetti interessati, dai dirigenti delle società sportive, ai proprietari dei lotti espropriati, dai progettisti ai tecnici preposti. Al termine del confronto, sia io che Nello abbiamo votato a favore.

Finite le formalità dell’unico punto, il sindaco ha voluto gratificare tutti i consiglieri con una targa ricordo personalizzata. E’ stato un momento anche di commozione da parte di tutti, perché è parso chiaro che da domani si apre una nuova fase politico-amministrativa per Labico.

Si chiude un’epoca, la classe politica che ha amministrato per decenni non c’è più. Queste elezioni saranno una ventata nuova come mai prima a Labico. Noi di Labico Bene Comune speriamo di aprire una fase riformistica forte, in cui i cittadini saranno copartecipi del rinnovamento. Il nostro candidato sindaco, Danilo Giovannoli, ha tutte le qualità per essere un ottimo amministratore. Ha competenza, capacità, gentilezza e spirito di sacrificio, elementi indispensabili per essere in prima linea. Conosce il territorio, si è interessato dei problemi di tutti, ha maturato l’esperienza necessaria per essere subito operativo. A lui un grande grazie per la disponibilità a concorrere per questo incarico sicuramente gravoso, ai componenti della lista un immenso in bocca al lupo.

L’auspicio migliore per Labico è la sua crescita, che non deve essere solo economica ma anche culturale. Riuscire a riaggregare una comunità composita come la nostra è la grande priorità, dotare i cittadini dei servizi essenziali è un imperativo categorico, guardare ai bisogni di chi ha bisogno deve essere la via maestra della buona amministrazione. Veniamo da un periodo difficile dal punto di vista amministrativo: i sequestri dei depuratori, i debiti ad esso correlati, il piano di rientro, l’invio delle bollette di riscossione, l’incapacità di far quadrare i conti, sono tutti elementi che saranno sulle spalle di chi sarà chiamato a governare. Se i cittadini concorreranno con gli amministratori a trovare le giuste soluzioni, Labico avrà davanti a sé un gran bel avvenire. Se toccherà a noi, ce la metteremo tutta per riportare la serenità che i labicani si aspettano. Vogliamo contribuire a rasserenare gli animi, dare fiducia a chi è sconfortato, disilluso, incredulo, sfiduciato: abbiate fiducia in noi, siamo figli del popolo e mai saremo capaci di andargli contro. Abbiamo deciso di stare dalla parte giusta, quella del diritto, della legalità, della trasparenza, della democrazia. Governeremo tutti insieme, prenderemo decisioni collegiali, saremo uniti come mai prima. Il nostro sogno combacia perfettamente con quello dei labicani: Uniti per guardare avanti.

Prima di chiudere, doverosi saluti a chi in questi anni ha incrociato la mia strada. Ringrazio il sindaco uscente, Alfredo Galli, con lui ho avuto scontri memorabili, ma anche momenti di pura distensione. Attaccandolo, ho sempre mirato al politico, mai all’uomo. Non condividevo la sua visione per Labico, considerandola diametralmente opposta alla mia. Ora, da pensionato, gli rinnova l’augurio di un avvenire sereno, tanta salute e infinità felicità. Spero che, incrociandolo per le vie del nostro paesello, possiamo ancora sorseggiare un caffé insieme. Ringrazio i vari consiglieri comunali con cui ho condiviso queste due consigliatore, a volte con toni pimpanti, nell’ultimo periodo un po’ meno. Con alcuni c’è stata maggiore sintonia, con altri meno. Ringrazio di cuore Nello Tulli che in questi anni mi ha guidato nella conoscenza del territorio e da buona chioccia mi ha moderato nelle mie intemperanze caratteriali. Anche lui come il sindaco andrà in pensione non concorrendo più alle amministrative di giugno. Credo che le sue competenze possano essere un valido aiuto a chi sarà chiamato ad amministrare, soprattutto in campo sportivo e culturale. Con me ha instaurato un rapporto fraterno e di stima reciproca. Auguro anche a lui tanta felicità, salute – che non guasta mai – e l’energia necessaria per affrontare il mondo con le sue camminate. Ringrazio non tanto, ma de più, Tullio Berlenghi. A lui mi unisce una bella amicizia, oltre la militanza politica. Tullio ha lungimiranza, intransigenza, competenza, tutte qualità che vanno assolutamente messe in circolo. In questi anni con lui ho condiviso ogni decisione, sempre pronto a collaborare e ad indirizzarmi quando c’era bisogno. Aiuto indispensabile e di alto profilo. Mi auguro che nel futuro le sue capacità possano essere messe al servizio della Labico che vogliamo. Un grazie di cuore a tutti gli esponenti di Legalità e trasparenza. Splendida esperienza umana e politica. E’ stato un valido progetto che oggi trova compimento e completezza nell’unione con Cambiare e Vivere Labico. Più che un legame politico è stato un legame di affetti, con alcuni intenso, con altri di vero rispetto, ma sempre carico di umanità. Grazie di tutto.

Per me sono stati dieci anni intensi. Io di mio ci ho messo l’impegno, la caparbietà e il cuore. Notti intere a studiare carte, a scrivere interrogazioni, ordini del giorno e relazioni quando servivano. Di certo non mi sono risparmiato. Anche nei momenti più delicati della mia vita ho fatto la mia parte. L’ho fatto perché ci ho creduto, ci credo e ci crederò nel futuro. Non ho mai tutelato interessi di parte, ho cercato sempre l’equilibrio. Mi sono arrabbiato quando serviva e scherzato quando dovevo stemperare. Ho lottato per un sogno che spero possa essere realizzato: i sognatori non si arrendono, non ne vedono il motivo, vanno dritti per la propria strada. Ho commesso tanti errori, alcuni li ho corretti, altri no. Mi sono fatto travolgere dalla passione e ho provato a contagiare anche gli altri. Una cosa è certa: non sono mai stato lasciato solo e non mi sono mai sentito solo. La strada è tracciata, ai cittadini ardua sentenza. Grazie a tutti e lunga vita a chi ama.

La fine dell’impero

Consiglio Comunale frizzante ma educato. C’era da deliberare il DUP, Documento Unico di Programmazione, e il bilancio di previsione. C’erano poi altri atti collegati alla manovra di bilancio, e, infine, tre punti controversi e in parte lacunosi. Totale nove proposte di deliberazione.

Per ordine. I primi quattro punti erano propedeutici al bilancio stesso; il primo, riguardava i servizi a domanda individuale, le cui tariffe sono rimaste invariate rispetto il 2016; secondo e terzo non incisivi per il nostro comune e ininfluenti ma ugualmente da deliberare; il quarto, riguardava il programma triennale delle opere pubbliche. In questo caso, sia io che il consigliere Tulli abbiamo mosso delle osservazioni e chiesto delucidazioni su due opere: il campo di calcio e la scuola. Risposte tecniche e siamo andati avanti. Risultato delle votazioni uguale per tutti: favorevoli 5, astenuti 2 (io e Nello).

Siamo entrati nel vivo del consiglio con il punto 5, “Esame ed approvazione DUP aggiornato e bilancio pluriennale triennio 2017/2019”. E’ l’atto più importante dell’amministrazione perché pianifica l’andamento economico per ogni anno. Punto molto dibattuto e risposte non sempre esaustive. Premetto che speravamo nella convocazione della commissione, sia per esaminare il bilancio nelle varie voci, sia, eventualmente, presentare qualche emendamento migliorativo. Purtroppo ciò non è avvenuto. Che cosa emerge dai dati del bilancio? Un dato incontrovertibile, ammesso dagli stessi esponenti di maggioranza: incapacità e ritardi nella riscossione e conseguente incapacità e ritardi nella spesa. Di chi la colpa? Non certo dell’opposizione, va da sé che la risposta è automatica. Ciò che è successo con gli accertamenti dell’anno scorso ha strascichi importanti che ci porteremo ancora dietro per un po’. Comporteranno problemi di quadratura dei conti. Per fare un esempio, l’amministrazione è in gravissimo ritardo con le riscossioni, tanto da determinare seri problemi nei pagamenti dei cittadini. C’è una massa enorme di mancati introiti da tassazione, più di 4.000.000 di euro, a fronte di altrettanti milioni di spese che non riusciamo ad onorare. Quest’anno, ad esempio, TARI doppia, 2016 e 2017, e conseguente pagamento rateizzato che occuperà le famiglie per ben otto rate: maggio, luglio, settembre, ottobre, novembre e dicembre del 2017, febbraio e aprile del 2018. Un vero salasso. Noi abbiamo chiesto l’individuazione delle responsabilità. Intanto, abbiamo puntato il dito contro la società AeG che a nostro giudizio ha responsabilità gravi: mancata armonizzazione dei software AeG/comune (almeno questo è emerso!), dati non corrispondenti con i subalterni delle particelle catastali, ritardo nella correzione degli errori, ritardo nell’aggiornamento del database delle riscossioni. Poi, contro il  RUP (Responsabile Unico del Procedimento) per mancata vigilanza e carenza di determinazione contro la AeG. Infine, ma non ultima, contro la maggioranza che non ha fatto valere i diritti dei cittadini che sono sovrani rispetto a quelli della società che ha gestito la partita.. Queste lacune, ma soprattutto la mancata determinazione ad affrontare il problema con serietà, hanno innescato un meccanismo che ha fatto tilt: da novembre 2015 a maggio 2017 siamo nel panico, a svantaggio dei cittadini che si vedono costretti a pagare colpe che non hanno: tutti noi vittime della leggerezza di alcuni. Non sarà facile per molte, moltissime famiglie. fare fronte a tutte queste rate. Se aggiungiamo il servizio idrico integrato, la rateizzazione del debito derivato dal depuratore e i debiti non riconosciuti, ecco la miscela esplosiva. Nessun allarmismo, per carità, ma questa è la situazione. Inoltre, le difficoltà economiche di alcune famiglie potrebbero creare ulteriori problemi di esigibilità. Credo che questo lo abbiano capito anche gli esponenti di maggioranza.

Dal punto di visto tecnico, è stato molto difficile leggere il bilancio perché non sono state riportate in dettaglio le cifre del 2016. Diciamo che è stato un bilancio determinato al buio, senza confronti con l’anno precedente, dato indispensabile per capire l’andamento reale dei conti. Nell’analisi dei dati ci siamo trovati una massa enorme di residui di cui ignoriamo gli anni. Tra questi, più di 800.000 euro di dubbia esigibilità, cioè non si sa se l’amministrazione riuscirà mai a recuperarli. Poi, capitoli non chiari, cifre non corrispondenti, dati non riportati; un esempio su tutti, il mancato pagamento degli oneri di urbanizzazione, non riportati, che appesantiscono ulteriormente l’analisi del bilancio. Una gran confusione che con toni decisi abbiamo messo in risalto.

Noi crediamo che bisogna assolutamente fare chiarezza sui conti perché è difficile procedere al buio. I prossimi amministratori dovranno armarsi di santa pazienza e riportare tutto nell’alveo della normalità, della trasparenza e della legalità. Ricordo che il compito di chi amministra è la fermezza nell’alleggerire i problemi dei cittadini non peggiorarli. Messo ai voti il punto, cinque a favore (la maggioranza) e due voti contrari (io e Nello Tulli).

Punto 6, Approvazione scadenza TARI 2016. Bel pasticcio! La data, 2016, ci fa capire che è in arrivo quello che avremmo dovuto pagare lo scorso anno. Ricordo che nel precedente consiglio abbiamo approvato lo scadenzario del 2017, quattro rate, due nel 2017 (ottobre e dicembre) e due nel 2018 (febbraio e aprile). Invece quelle del 2016 tutte in questo anno: maggio, luglio, settembre e novembre. E non è detto che maggio si rispetti. Proprio per questo motivo c’è stato un forte diverbio tra me e il responsabile d’aria, che è anche il RUP dell’accertamento del 2015. Le bollette sono ancora in stampa e non c’è la certezza che la consegna delle 2400 lettere avverrà in tempo utile per fare fronte al pagamento della prima rata (31 maggio). Restano fuori ancora 700 utenze che necessitano correzioni e non ancora mandate a ruolo. Un vero problema! Questo ritardo e la faciloneria nella gestione della questione sottoporrà i cittadini a un vero tour de foce di pagamenti. Conclusione: gli altri sbagliano e i cittadini pagano. Mi auguro che la responsabilità non ricada sui nuovi amministratori.

Io e il consigliere Tulli ci siamo molto irritati per il mancato rispetto della promessa del sindaco di chiedere i danni alla società AeG per inadempienza contrattuale. Così come ci siamo irritati verso il responsabile del procedimento che a nostro giudizio ha cincischiato, penalizzando i cittadini. Messo ai voti, io ho preferito non partecipare, mentre la maggioranza ha votato a favore e Nello si è astenuto.

Punto 7, Riapprovazione progetto preliminare campo sportivo, apposizione vincolo espropriativo. Anche questo un mezzo disastro. Punto ritirato perché gli atti erano carenti e non presi in visione dai consiglieri. Solo per informazione, io e Nello abbiamo avuto modo di “sbirciare” la cartografia. Secondo noi se resta così si prospetta una situazione peggiore della volta precedente! In più i costi passano da poco più di un 1.900.000 a 2.650.000. Questo incremento trova solo parzialmente giustificazione. Torneremo sull’argomento perché la maggioranza intende convocare un altro consiglio comunale il 18 maggio proprio per l’analisi di questo punto. Una sola nota polemica: quei manifesti affissi in gran quantità in paese non rappresentano nulla, non rispecchiano la verità dei fatti, non sono opera dei nostri uffici, né del progettista. ! Recavano l’intestazione del comune ma non sono roba nostra. Oltretutto, non corrispondono a nessun progetto visionato dai consiglieri. Servivano solo a creare confusione per buttare discredito su di noi che avevamo condotto una battaglia giusta. Molte delle nostre osservazioni (ricordate i miei 11 punti critici?) sono state accolte a dimostrazione della bontà della nostra posizione. Chiederci scusa non guasterebbe, senza voler fare polemica.

Punto 8. Modifica al Piano di Emergenza Comunale. Lacunoso e improvvisato. Abbiamo chiesto il ritiro del punto perché non rispecchia la situazione reale del nostro comune. Richiesta respinta pur concordando in toto con le nostre osservazioni. Questo punto lo avevamo già deliberato, ma avendo la Regione mosso alcuni rilievi, puta caso coincidenti con i nostri, è tornato là dove era partito, in tutti i sensi! Inascoltati allora, inascoltati oggi. Restano le stesse identiche lacune di novembre. Però noi pagheremo ugualmente il tecnico: 10.000 euro. Per farvi capire la paradossale situazione che abbiamo riscontrato, basta un solo dato: nell’atto di oggi, così come in quello di novembre, abbiamo fatto rilevare, tra i tanti errori, uno macroscopico: in caso di calamita naturale, chiunque chiami il COC (Centro Operativo Comunale) – prefettura, questura, protezione civile, ministero dell’Interno – comporrà il numero fornito, ma, dall’altra parte, risponderà “una voce” a noi cara, quella del nostro amico Massimo Ciocci. Mi fermo qui, giudicate voi. 5 a favore (la maggioranza), 2 astenuti (io e Nello).

Ultimo punto, 9, Magazzino comunale, approvazione progetto definitivo per l’apposizione del vincolo espropriativo e dichiarazione di pubblica utilità. Altra questione ingarbugliata. Punto aggiunto il giorno prima del consiglio, consegnato in mattinata. Fino alle ore 18 circa gli atti non erano disponibili. Alla nostra richiesta di illegittimità la segretaria ha confermato la nostra osservazione. La maggioranza ha fatto quadrato e, forzando regolamento e legge, lo ha approvato ugualmente. Premetto che questo punto era stato ritirato dal consiglio precedente, su nostra sollecitazione, perché non conforme ai requisiti di legge, almeno questo è stato quello che noi abbiamo affermato. Il sindaco lo ha riproposto ma senza rimuovere le criticità emerse precedentemente. Sta di fatto che ci accingiamo a comprare un immobile, a parziale pagamento di oneri di urbanizzazione mai versati, che presenta elementi che dovrebbero ostacolarne l’acquisto. Votazione: 5 favorevoli (la maggioranza), mentre noi non abbiamo partecipato al voto.

In sintesi, non è facile riassumere quattro ore di consiglio comunale! Pensavamo che questo sarebbe stato l’ultimo, invece ce ne sarà sicuramente un altro il 18 maggio, a consiglio comunale in teoria sciolto e non in grado di deliberare se non atti improcrastinabili. Vedremo cosa succederà.

Dal resoconto emerge con chiarezza che siamo arrivati alla fine dell’impero, e come tutte le dinastie in disfacimento emerge la debolezza dell’azione politica. Il bilancio, le scadenze delle rate, il piano di emergenza comunale, il campo sportivo, l’acquisizione dell’immobile sono tutti punti di debolezza. Mai come questa volta tanti abbagli e tutti insieme.

Sono convinto che io e Nello siamo stati all’altezza della situazione, abbiamo dimostrato capacità di analisi e di proposta. Se avessero seguito le nostre indicazioni forse non ci saremo trovati in queste condizioni. Chiedere ai cittadini di pagare in un solo anno, anche se a rate, l’importo di due anni di TARI risulta essere un balzello non indifferente. Hanno sempre sbandierato ai quattro venti la loro attenzione verso i ceti deboli, ma nei fatti si sono smentiti. Ricordo ancora l’incontro avuto con i dirigenti della società AeG, eravamo determinati a mettere a nudo la loro protervia. Se il sindaco e i suoi consiglieri ci avessero dato ascolto, piuttosto che mostrarsi “timidi” nei loro confronti e arroganti nei nostri e in quelli dei cittadini, avremmo trattato la questione in un altro modo e di sicuro sarebbe finita a vantaggio di tutti noi. Invece, siamo stati accusati di seminare bugie ed oggi i nodi vengono al pettine. Ci era stato assicurato che il comune avrebbe intrapreso azioni legali contro la società, invece ci troviamo a dover pagare sei rate di imposte in sette mesi. Inutile infierire, il ciclo è finito e i cittadini sapranno valutare. L’undici giugno c’è la possibilità di ripristinare politiche di buonsenso e vicinanza ai cittadini.

Buona campagna elettorale a tutti, anche ai nostri avversari, affinché tutto si svolga serenamente mettendo i cittadini nella condizione di scegliere in libertà e in base a uomini e idee.

Piccola nota a margine: Si chiude un’era. Molti consiglieri non si presenteranno più, praticamente tutti, tranne qualche piccola eccezione. I saluti li farò subito dopo la presentazione delle liste. Mi limito qui a ringraziare tutti il sindaco e consiglieri di maggioranza, chiedendo scusa loro se in qualche occasione ho alzato i toni. Ma io sono un passionale e il carattere fa il resto. Penso di non aver serbato rancore per nessuno, anche nei momenti di rabbia. Al di là della politica restano i rapporti umani, siamo tutti della stessa comunità e tutti insieme dobbiamo concorrere a migliorare le condizioni di vita dei nostri concittadini. Grazie a tutti, sindaco, assessori, consiglieri.

Grazie al mio compagno di viaggio: Nello Tulli, ha saputo sostenermi e consigliarmi. Ho apprezzato la sua generosità politica e ne sono contento. A presto.

Osservazioni ragionate al progetto del campo di calcio

Tra i punti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale di ieri, martedì 15 marzo 2017, c’era anche quello relativo all’Apposizione dei vincoli espropriativi dei lotti individuati nella variante al PRG come zona sportiva. Io e il consigliere Nello Tulli abbiamo ribadito con forza che il nuovo campo sportivo è necessario e va, senza ombra di dubbio, realizzato. Ciò non significa che questi debba essere realizzato in modo approssimativo, ma deve avere la giusta collocazione, i giusti equilibri all’interno della zona prescelta, facilmente raggiungibile, ma soprattutto, guardando al futuro, efficiente e modificabile. Elementi questi che nella cartografia allegata all’atto sono lacunosi o mancanti. Noi, con elementi inconfutabili alla mano, abbiamo fatto notare le criticità presenti nell’atto. Le nostre ragioni, seppure all’atto del voto sono non siano state accolte, hanno trovato in alcuni consiglieri di maggioranza e nel sindaco  un parziale accoglimento, segno che non era pretestuosa la nostra posizione, ma abbiamo dimostrato capacità amministrativa e politica. Peccato che ancora una volta si sia persa una occasione per lavorare insieme al bene di Labico. Se avrete l’accortezza di leggere il documento che segue, non potrete che condividere le nostre ragioni. Certo, alcuni punti sono un po’ tecnici, ma il linguaggio adoperato è il più semplice possibile e serve a mettere in risalto le criticità. Ci auguriamo che all’atto pratico se ne tengo conto, così come ci è stato assicurato, in modo che Labico possa dotarsi di un campo di calcio il più moderno e usufruibile possibile da parte di tutte le realtà sportive del nostro comune. Per completezza di informazione, all’atto del voto, per marcare la nostra posizione non abbiamo votato contro né ci siamo astenuti, abbiamo preferito uscire dall’aula per lanciare un messaggio. Alla maggioranza la capacità di cogliere il significato.

I consiglieri comunale, Maurizio Spezzano e Nello Tulli, ribadiscono con forza e determinazione la volontà di addivenire a una soluzione condivisa del problema legato agli impianti sportivi di nuova realizzazione, collaborando, nel rispetto delle posizioni, con chiunque manifesta la volontà di dotare il nostro comune di impianti nuovi e funzionanti al servizio delle collettività, primo fra tutti un nuovo campo di calcio, la cui attività sportiva agonistica e non agonistica riveste una importanza fondamentale per lo sviluppo psicofisico dei ragazzi.

Tale opera, più volte invocata dai gruppi di minoranza e dalle società che agiscono nel territorio, è necessaria per il normale svolgersi delle attività sportive nel nostro comune. La nostra cittadina risulta essere carente in strutture sportive all’avanguardia, soprattutto se si guarda al settore calcio. Infatti, l’attuale e unico campo a disposizione delle società non risponde del tutto ai criteri previsti dalla normativa sportiva vigente, così come più volte manifestato sia da chi svolge attività agonistica, sia dagli organi federali, che hanno indicato in più occasioni le criticità da sanare.

E’ necessario, quindi, provvedere affinché questo gap sia colmato nel più breve tempo possibile per permettere ai vari soggetti che si occupano di sport di tentare un salto di qualità sia nell’utilizzo che nella gestione.

Dallo studio degli atti allegati al dispositivo di deliberazione e del progetto preliminare emergono elementi che rendono tale opera lacunosa nella sostanza e nella forma, come si cercherà di sintetizzare nei punti elencati, figlia più di necessità elettorale legata al consenso che non piuttosto al bisogno di fornire realmente la nostra comunità di un impianto all’avanguardia. Se il progetto preliminare dovesse essere votato nella veste che si propone in Consiglio, si rischierebbe di fare un danno non solo allo sport, ma alle stesse casse comunali, già deficitarie, e ai cittadini che contribuiscono con le imposte al corretto funzionamento dell’Ente pubblico. Il progetto preliminare proposto in questa sede presenta criticità serie per una molteplicità di fattori che risaltano immediatamente all’occhio anche dei non esperti di urbanistica o edilizia sportiva. Molte di queste si sarebbero potute risolvere se si fosse ottemperato al principio basilare di tutte le democrazie: la partecipazione degli attori sportivi e dei soggetti interessati, primo fra tutti la società sportiva di calcio che milita con onore in seconda categoria. Di sicuro i consigli tecnici avrebbero fornito gli strumenti di conoscenza adeguati per la realizzazione di un impianto ottimale, al passo con le realtà che circondano il nostro paese.

Tra le criticità maggiormente incisive, sia dal punto di vista politico/sociale sia da quello tecnico, che i consiglieri di minoranza hanno riscontrato, si possono elencare i seguenti:

  • Mancato coinvolgimento delle associazioni sportive. Tale lacuna si sarebbe potuta risolvere con una conferenza dei servizi – prevista nei casi in cui le deliberazioni incidono pesantemente sul bilancio dell’Ente o sulla trasformazione del territorio – elemento indispensabile per addivenire a una soluzione condivisa e responsabile. Fare in fretta non sempre è la migliore soluzione per risolvere i problemi.
  • Mancato coinvolgimento delle opposizioni. Mai i consiglieri di minoranza sono stati invitati a partecipare ad incontri con le parti interessate (progettisti e tecnici), né mai il sindaco e l’assessore competente hanno mostrato la sia pur minima apertura verso i rappresentanti della maggioranza dei cittadini. Ancora una volta, lo Statuto Comunale risulta essere calpestato e gli spazi di democrazia e confronto retrocessi a orpelli decorativi; infatti, ancora una volta e nei momenti decisivi, le Commissioni competenti non vengono convocate come invece è prassi e norma.
  • Progetto tenuto quasi segreto e fatto in fretta e furia in vista della scadenza naturale del mandato amministrativo. Dopo quattro anni di inerzia totale, paralizzante per le sorti della nostra comunità, si prevede di stravolgere l’assetto urbanistico al solo fine di approvare un atto che non avrà ricadute immediate sul territorio se non il consenso elettorale che potrebbe scaturire da tale decisione, né darà frutti nell’immediato essendo l’iter abbastanza lungo e i lavori previsti non presumono nel breve periodo nessun inizio.
  • Lascito pesante in eredità della probabile futura amministrazione di un’opera che incide profondamente sul bilancio dell’Ente. La prassi amministrativa corrente non prevede che le amministrazioni in scadenza di mandato, due mesi e mezzo, decidano in solitaria l’assetto urbanistico e di bilancio in modo così invasivo, compromettendo il rapporto fiduciario con la cittadinanza chiamata ad esprimersi con le elezioni amministrative. I quasi due milioni di euro con accensione di mutuo presso il Credito Sportivo risultano deleteri per le casse del comune, già pesantemente provato per i debiti accertati derivanti dalla vicenda dei depuratori. I nuovi amministratori si troveranno a gestire scelte urbanistiche e finanziarie non concordate, che rischiano, se fatte in tal modo, di realizzare un’opera sicuramente migliorabile nei suoi aspetti determinanti, ma difficilmente modificabili a lavori avviati.
  • Apposizione del vincolo espropriativo solo su una parte dei lotti destinati ad accogliere la zona sportiva. Tale scelta risulta essere penalizzante sia per i proprietari dei lotti rimasti esclusi sia per la validità del progetto stesso che nasce monco, inficiando gli standard previsti dalla stessa variante al PRG adottato dieci anni orsono e non ancora approvato. La Regione, infatti, potrebbe anche revocare questi standard non trovandoli confacenti al PRG stesso, arrecando danno ai proprietari delle particelle interessate.
  • Progetto preliminare lacunoso in più parti. Soprattutto nella parte realizzativa non vi è certezza che dei due campi di calcetto possano essere costruiti, così come la club house, la copertura delle tribune, ecc. Scorporando una parte dei lavori a data da destinarsi rafforza l’ipotesi che sia stato solo un valido pretesto elettorale e nulla più.
  • La totale mancanza di viabilità. Dal progetto presentato la viabilità non è segnata oppure risulta lacunosa. Ad oggi viene indicato un percorso veicolare impossibile da realizzare. Infatti, la particella che da progetto dovrebbe assolvere a tale funzione non è indicata tra quelle oggetto di apposizione del vincolo espropriativo. In più, l’ulteriore viabilità indicata è collocata all’interno di due lotti attigui destinati ad espansione urbanistica.
  • Viabilità “riferita” incompatibile con il Piano di Emergenza Comunale. Tale incompatibilità è data dal fatto che il percorso indicato attraversa la zona prospicente l’ingresso del palazzetto dello sport, indicato nel PEC come centro operativo in caso di calamità naturali. La realizzazione di un impianto sportivo comunale deve essere necessariamente coordinata con la strategia di prevenzione per la riduzione dei danni derivanti da eventi antropici o da calamità naturali. Il combinato disposto dell’art. 108 del D.Lgs. n. 112 del 1998, recante “Funzioni conferite alle Regioni ed agli Enti locali” che affida all’amministrazione comunale la predisposizione di piani comunali e/o intercomunali di emergenza, e della legge n. 225 del 1992, “Istituzione del Servizio Nazionale della Protezione Civile”, come modificata dal decreto-legge n. 59 del 2012, che, al comma 3- bis dell’articolo 15, stabilisce che ciascun Comune deve dotarsi di un “Piano di emergenza comunale”, impone agli enti locali di pianificare con molta attenzione i nuovi interventi sul territorio, per i quali si ritiene opportuno predisporre il tempestivo e pressoché contestuale adeguamento del citato piano piano di emergenza comunale;
  • Direzione del campo da gioco nel lato corto del perimetro previsto per la realizzazione. Tale soluzione risulta essere incongruente rispetto alla massa di lotti prevista dall’apposizione del vincolo espropriativo. Infanti, tali lotti sono collocati in senso verticale rispetto la Casilina, mentre la collocazione del campo da gioco è collocato in senso orizzontale, senza possibilità di ulteriore ampliamento anche in funzione degli altri servizi da realizzare. Inoltre, dalle misure effettuate, la lunghezza del campo di calcio, copre per intero la larghezze dell’area oggetto all’apposizione prevista, con un residuo di cinque metri circa per lato dell’area eventualmente espropriata.
  • Inserimento della zona sportiva all’interno di aree previste di espansione urbanistica. Tale scelta condiziona due ordini di fattore: a) riperpetuare l’errore del vecchio campo sportivo, inserito in un contesto fortemente antropizzato, privo di servizi e di viabilità; b) zona di espansione urbanistica a ridosso della zona sportiva, con tutte le penalizzazioni del caso che potrebbero venire ai futuri residenti. In tal modo, pur essendo oggi all’apparenza campagna, nei fatti il campo sportivo viene inglobato in una zona che funziona da tappo verso l’esterno e circondato da zone di futura antropizzazione.
  • Incongruenze cartografiche. Dal confronto delle planimetrie allegate, risulta chiara l’incongruenza della viabilità: in un primo caso viene indicata, successivamente il percorso sparisce dalla planimetria, senza che se ne colga la ratio di tale scelta.

Queste in sintesi le criticità che emergono dallo studio degli atti. In virtù di tali osservazioni, i consiglieri di minoranza auspicano che il sindaco, la giunta e i consiglieri di maggioranza, riflettano senza preconcetti e avviino uno studio serio sulla fattibilità di tale opera. Si rischia di commettere lo stesso errore già decisivo per le sorti del vecchio campo sportivo. Noi crediamo che il campo di calcio vada fatto ma nel rispetto delle previsioni future e non solo per dare sfogo ad attese di natura elettorale e di consenso. Costruire un impianto sportivo importante necessita di analisi seria e rigorosa, sia dal pinto di vista della fattibilità che della fruibilità. A noi sembra che manchino entrambe, per cui auspichiamo un ripensamento e un approfondimento degli atti con l’aiuto degli attori attivi presso le associazioni sportive di Labico. La conferenza dei servizi invocata dai consiglieri di minoranza è la soluzione migliore per addivenire alla realizzazione di un impianto che i cittadini aspettano da anni. Condividere un’opera così importante è il segnale che si va nella giusta direzione, allontanando il sospetto che ancora una volta la decisione piova dall’alto senza possibilità di migliorie che invece dovrebbero essere doverose.

I Consiglieri Comunali

Maurizio Spezzano e Nello Tulli

La volpe e l’uva

Eccomi, beccati con il sorcio in bocca. Le bugie nell’immaginario collettivo hanno due rappresentazioni: naso lungo e gambe corte. Non so perché ma quelli di rinnovare ce li hanno entrambi. In merito all’articolo “In Spezzano veritas“, infarcito di parole scritte a casaccio, mi permetto di contraddire ogni loro parola. Infatti, ho avuto modo di recarmi nuovamente negli uffici per avere conferma di ciò che ho sostenuto. E non poteva essere altrimenti: ho date, costi e smentite. Per cui li metterò a tacere con le prove, non con le chiacchiere. Dopo, spero facciano una bella immersione in un bagno di umiltà, gli farà bene al corpo e allo spirito.

Per ora, visto che non ho tempo per scrivere grandi romanzi e a Copenaghen questa volta non ci sono potuto andare, mi limito a raccontare una favola, è di Esopo, che molto avrebbe scritto su questi personaggi. La morale finale si addice alla perfezione.

“LA VOLPE E L’UVA

Una volpe affamata vide dei grappoli d’uva che pendevano da un pergolato, e tentò di afferrarli più e più volte. Ma non ci riuscì. “Robaccia acerba!” disse allora tra sé e sé; e se ne andò. Così, anche fra gli uomini, c’è chi, non riuscendo per incapacità a raggiungere il suo intento, ne dà la colpa alle circostanze e agli uomini. Nel nostro caso all’opposizione e strada facendo ai dipendenti”.

Esopo, XXXII; Fedro, IV, 3.

Ora facciamo due conti semplici semplici che possono capire anche loro. I nostri sostengono, anche con una certa superficialità, che non ci sono cifre da 40.000 euro (da me citate), accusando chi mi ha informato di aver dichiarato cose inesistenti, anzi che lo hanno fatto male, e che mi sono inventato determine che non ci sono. Confermo che i miei informatori sono gli uffici, non le chiacchiere da bar o le mezze verità come fanno loro. E gli uffici, che lavorano in situazioni di effettiva difficoltà, sono sempre ben disposti a rispondere alle richieste dei consiglieri. Per cui, ancor prima di iniziare, a loro va la mia solidarietà per gli attacchi continui che subiscono da chi dovrebbe proteggerli e invece li fa diventare bersagli. Solidarietà massima ai lavoratori sempre e comunque.

Intanto, non mi informano ma mi informo, c’è una bella differenza (anche l’uso dell’italiano fa una bella differenza!!). Le famose opere migliorative da realizzare nell’ambito dell’opera pubblica dei lavori di ampliamento della scuola del primo ciclo (elementare) Maestra Iole, hanno un importo di 100.000 euro circa che la ditta “offre” al nostro comune (non sono regalati, fanno parte dell’offerta tecnica e migliorativa!!). Questo emerge dal computo metrico. Di questa cifra, 60.000 euro sono stati utilizzati per il tetto, la restante cifra, per un importo di circa 44.050, sono opere che riguardano altro. Nel computo metrico iniziale, erano destinati, per sei interventi: a) riqualificazione aiuole; b) area svago; c) vernici speciali; d) impianto fotovoltaico; e) sensori luci bagni; f) sensori ottici rubinetti bagni. Per intenderci, nell’aria svago erano previsti dei giochi che ad oggi non ci sono, né sono previsti nel nuovo computo metrico.

Per capire meglio la storia delle determine, cito un po’ di date. Intanto l’appalto è lungo, molto lungo, iniziato nel decennio precedente. Ma relativamente a ciò che ci interessa, tutto ha inizio il 15 dicembre 2016, quando il comune di Labico presenta il computo metrico estimativo delle opere a compensazione (i restanti 43.928,06) in variante a quello iniziale, cioè previsto nel computo metrico tecnico di assegnazione dell’appalto.

Il 30 dicembre 2016, si accettano le proposte e il responsabile del dipartimento firma la prima determina.

Il 5 gennaio 2017 viene firmato l’atto di sottomissione, tra il comune e la ditta, la quale si impegna a realizzare quelle opere.

Il 19 gennaio 2017 viene firmata la seconda determina che affida i lavori alla ditta, per un importo di 43.928,06.

Che cosa cambia rispetto a prima? Molto. Intanto cambia quello che era previsto nel computo metrico iniziale: i vialetti del “prato” (parola che suona stonata a chi è abituato a ragionare in metri cubi di cemento!!) che dovevano essere di brecciolino, a settembre diventano di asfalto bituminoso. (ancora non si sa chi lo abbia ordinato!), che con sommo scuorno fanno arrabbiare tutto un paese. A distanza di mesi, cinque per l’esattezza, si decide di eliminare l’asfalto, perché forse faceva schifo anche a loro, e si decide, così dice il computo metrico approvato, di rivestire una gran parte in quadrotti di gomma antitrauma, (zona est e zona ovest (?)), e la parte perimetrale delle aiuole a corteccia di pino (ma non c’era il pericolo che i bambini si potessero fare male?). Inoltre, è prevista la  sistemazione della pavimentazione interna in gomma (le parti saltate, per intenderci!), e poi udite udite, nuova targa in marmo del costo di 850 euro. Ma non l’avevano già messa la targa autocelebrativa? Che targa è questa? Mi auguro che si limitino a indicare il nome della scuola. Questi sono i lavori che si devono fare, possibilmente prima delle elezioni, così possono inaugurare un’altra volta.

La cosa grave sapete qual è? Che nel computo metrico iniziale era previsto l’impianto fotovoltaico. Avete capito bene, l’impianto fotovoltaico per un costo di 12.000 euro. Cucù, il fotovoltaico non c’è più! C’erano vernici speciali, c’erano sensori delle luci (a proposito, le luci della scuola sono quasi sempre accese di sera, di chi è la colpa? dell’opposizione?), c’erano sensori ai rubinetti del bagno, c’erano i giochi per l’aria svago.

Ecco, ho finito. Non c’è altro da aggiungere. Avevo scritto bugie? Ci sono le determine? Ci sono i 40.000 euro? Sono stati variati i lavori? I cittadini mi renderanno giustizia: se ho detto bugie è giusto che io paghi, ma se in Spezzano veritas loro si dovrebbero dimettere e anche di corsa. Io ho tutti gli atti, vecchi e nuovi. Se qualcuno che non si fida e vuole visionarli, sono disponibile in qualsiasi momento a metterli a disposizione. Per il resto ci sono chiacchiere e distintivo. Io non dico bugie, non fa parte della mia cultura. Orgoglioso delle mie origini contadine, fatte di sacrifici e onestà, mi hanno insegnato che non si mente ed è preferibile davanti agli errori, che pure ci possono essere, di avere l’umiltà di chiedere scusa. Io di solito lo faccio. Non so loro.

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